MUSEO DEL GIOIELLO

Museo del Gioiello a Calascio (AQ)

Contatti

Lo scrigno della tradizione

Il Museo del Gioiello a Calascio dei maestri orafi Verna rappresenta un bellissimo scrigno in cui riscoprire tradizioni legate alla superstizione abruzzese, agli amuleti e ai nostri gioielli tipici. Il museo è composto da cinque stanze: la sala degli ornamenti, due sale degli amuleti, quella del Cherubino e degli abiti tradizionali e, infine, il laboratorio orafo.

La sala degli ornamenti

In questa sala del Museo del Gioiello troviamo diverse vetrine che espongono fedeli riproduzioni di gioielli tradizionali abruzzesi

di epoca ricompresa tra il 1500 e il 1800, in argento o in oro da 6/8 carati dall’uso prevalentemente ornamentale.

La sala degli amuleti

Le due stanze successive sono ancora più intriganti della precedente perché mostrano i principali amuleti utilizzati in Abruzzo. L’uso degli amuleti, sia a fini propiziatori (per portare fortuna, fertilità, benessere) che protettivi (da malattie, spiriti maligni, pericoli), esiste praticamente da sempre. In Abruzzo dovevano anche proteggere dalle malìe delle streghe, ovvero il fascino

(una forma di fattura), il malocchio, le iettature, le fatture (o maleficio) e le ligature.

La sala del cherubino

In questa sala troviamo i lavori più recenti dei due maestri orafi che mantengono il sapore della tradizione, sia nella forma che nell’esecuzione. I gioielli creati a Calascio vengono infatti realizzati con strumenti originali del 1600, tutti rigorosamente funzionanti, presenti nell’adiacente laboratorio d’oreficeria antica dove i due fratelli lavorano durante l’estate.

La star della sala è, comunque, il “Cherubino”, il gioiello da loro creato in onore di Calascio e dell’Abruzzo interno,

assieme ad alcune sue varianti. Nelle teche espositive possiamo ammirare delle vere e proprie piccole opere d’arte,

come i monili ritraenti Celestino V, Dante Alighieri e Beatrice. I due fratelli, in passato, hanno realizzato in onore del Sommo Poeta alcune opere esclusive evocative della Divina Commedia, per le quali fu realizzata anche una mostra fotografica.

Il laboratorio orafo

Nel laboratorio orafo si percepisce il profumo di un remoto passato: non siamo più in un museo ma in una vera bottega artigianale, perso in un tempo lontano. Lanterne d’epoca, che ampliano e riducono la loro luce rifrangendosi su un piccolo specchio concavo: forzieri pieni di monete antiche, utensili e vasi ovunque. Gli strumenti sono perfettamente funzionanti e

grazie ad essi, sotto i nostri sguardi basiti, assistiamo a una saldatura di un cherubino realizzata esclusivamente con uno stoppino, una base di legno refrattaria, una cannula di bronzo e il soffio “vitale” dell’orafo.

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